Conferenza “1824-2015: Museo Egizio”

Ricordiamo che martedì 2 febbraio, alle 17.30 avrà luogo il quinto appuntamento del ciclo Conferenze Castelvecchio 2015-2016.

Christian Greco, del Museo Egizio di Torino, terrà una lezione intitolata: “1824-2015: Museo Egizio. Nuove connessioni e contestualizzazione archeologica“.

L’incontro avrà luogo nella Sala Conferenze – Auditorium del Palazzo della Gran Guardia (qui il programma completo), e sarà accessibile gratuitamente sino ad esaurimento dei posti.


Conferenza “La Crypta Balbi”

Ricordiamo che martedì 12 gennaio, alle 17.30 avrà luogo il quarto appuntamento del ciclo Conferenze Castelvecchio 2015-2016.

Daniele Manacorda, dell’Università di Roma Tre, terrà una lezione intitolata: “La Crypta Balbi: a proposito della valorizzazione di siti e monumenti“.

L’incontro avrà luogo nella Sala Conferenze del Palazzo della Gran Guardia (qui il programma completo), e sarà accessibile gratuitamente sino ad esaurimento dei posti.


Conferenza “Il Museo Archeologico al Teatro Romano”

Ricordiamo che martedì 15 dicembre, alle 17.30 avrà luogo il terzo appuntamento del ciclo Conferenze Castelvecchio 2015-2016.

Margherita Bolla, della Direzione Musei d’Arte e Monumenti del Comune di Verona, terrà una lezione intitolata: “Il Museo Archeologico al Teatro Romano di Verona: storia e recente riqualificazione“.

L’incontro avrà luogo nella Sala Conferenze del Palazzo della Gran Guardia (qui il programma completo), e sarà accessibile gratuitamente sino ad esaurimento dei posti.


Uscite di novembre e dicembre

Cari Amici e gentili Amiche,

vi comunichiamo il calendario delle ultime attività di fine anno che abbiamo organizzato per voi prima della pausa per le festività natalizie. Vi invitiamo a partecipare numerosi perché avremo il piacere di essere accompagnati in tutte le occasioni di visita dai curatori delle mostre stesse.

Sabato 21 novembre, ore 10.30 –  Museo di Castelvecchio

Una mattinata dedicata alle due particolari esposizioni temporanee del nostro museo.

Per prima, visiteremo la mostra “Le meraviglie del 2000. Opere della collezione Stellatelli a Castelvecchio” accompagnati dalla dottoressa Beatrice Benedetti, curatrice della mostra, e durerà circa un’ora.

Al termine, alle ore 11.30 circa, ci trasferiremo nella seconda galleria della Reggia per terminare la mattinata con la visita alla mostra “Aldo Manuzio e l’hypnerotomachia poliphili di Francesco Colonna / 1499”, accompagnati ancora una volta dai curatori, dottor Andrea Polati e dottoressa Maddalena Oldrizzi.

Martedì 1 dicembre, ore 16.30 – Verona, Palazzo della Gran Guardia

Visita alla mostra “Seurat, Van Gogh, Mondrian. Il Post-Impressionismo in Europa”: ancora una volta, avremo il privilegio di essere accompagnati in visita dal curatore della mostra, professor Stefano Zuffi.


Conferenza “Aldo Manuzio, le arti, il libro”

Ricordiamo che martedì 3 novembre, alle 17.30 avrà luogo il secondo appuntamento del ciclo Conferenze Castelvecchio 2015-2016.

Guido Beltramini, del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio, terrà una lezione intitolata: “Aldo Manuzio, le arti, il libro. Il Rinascimento a Venezia“.

L’incontro avrà luogo nella Sala Conferenze del Palazzo della Gran Guardia (qui il programma completo), e sarà accessibile gratuitamente sino ad esaurimento dei posti.


Mostra “Aldo Manuzio e l’Hypnerotomachia Poliphili di Francesco Colonna/1499”

Sabato 31 ottobre 2015, alle ore 11.00, presso il Museo di Castelvecchio sarò inaugurata la mostra-dossier Aldo Manuzio e “L’Hypnerotomachia Poliphili” di Francesco Colonna / 1499, curata da Maddalena Oldrizzi e Andrea Polati in occasione del cinquecentenario della morte di Aldo Manuzio

La mostra, dedicata a quello che viene considerato il più bel libro del Rinascimento uscito dall’officina di Manuzio nel 1499, rappresenta il felice risultato della collaborazione fra Museo di Castelvecchio e l’Università degli Studi di Verona che vedrà, nel corso degli anni, giovani dottorandi in storia dell’arte allestire e curare mostre dedicate a celebri libri d’artista.

La mostra resterà aperta sino al 31 gennaio 2016.

Sempre ad Aldo Manuzio sarà dedicato il secondo appuntamento delle conferenze del Museo di Castelvecchio: martedì 3 novembre all’auditorium della Gran Guardia, Guido Beltramini parlerà di Aldo Manuzio, le arti, il libro. Il Rinascimento di Venezia.


Conferenza “Giotto in mostra”

Ricordiamo che martedì 13 ottobre, alle 17.30 avrà luogo il primo appuntamento del ciclo Conferenze Castelvecchio 2015-2016.

Serena Romano, dell’Università di Losanna, terrà una lezione intitolata: “Giotto in mostra. L’avventura espositiva e il rapporto con gli studi“.

L’incontro avrà luogo nella Sala Conferenze del Palazzo della Gran Guardia (qui il programma completo), e sarà accessibile gratuitamente sino ad esaurimento dei posti.


Conferenze di Castelvecchio 2015-2016

Martedì 13 ottobre, alle 17.30 si aprirà l’edizione 2015-2016 delle conferenze del Museo di Castelvecchio, organizzate come ogni anno anche grazie al sostegno degli Amici.

Le conferenze si terranno il martedì, alle 17.30, nella Sala Conferenze del Palazzo della Gran Guardia secondo il calendario riportato di seguito e nel programma allegato, e saranno accessibili gratuitamente sino ad esaurimento dei posti disponibili.

Quello di quest’anno è un programma particolarmente ricco e vario, che spazia dalla presentazione di mostre prestigiose attualmente in corso alla celebrazione di una ricorrenza significativa quale il cinquecentenario della morte di Aldo Manuzio, all’illustrazione dei lavori per la riqualificazione e il nuovo allestimento del Museo Archeologico al Teatro Romano.
L’impegno del Comune di Verona – Direzione Musei d’Arte e Monumenti per il restauro e il riallestimento del Museo degli Affreschi e del Museo Archeologico trova confronto in due casi di grande interesse – la Crypta Balbi di Roma e il Museo Egizio di Torino – per il tema della valorizzazione dei siti museali e archeologici.
Nelle altre conferenze vengono introdotte altre tematiche quali la figura di un grande storico e critico d’arte e di un famoso collezionista. Chiudono due interventi dedicati alla scultura.

Un attestato di frequenza, con obbligo di firma, viene rilasciato a fine corso, come credito formativo, ai docenti di Educazione artistica, di Storia dell’Arte, agli studenti delle ultime classi degli Istituti Superiori, agli allievi dell’Accademia di Belle Arti e del corso di Laurea in Scienze dei Beni Culturali – Università di Verona, e a chiunque ne faccia richiesta.

 

PROGRAMMA DELLE CONFERENZE 2015-2016

martedì 13 ottobre 2015, ore 17.30

Giotto in mostra a Milano. L’avventura espositiva e il rapporto con gli studi
Serena Romano
Università degli Studi di Losanna

martedì 3 novembre 2015, ore 17.30

Aldo Manuzio, le arti, il libro. Il Rinascimento di Venezia.
Guido Beltramini
Centro Internazionale di Studi Andrea Palladio, Vicenza

martedì 15 dicembre 2015, ore 17.30

Il Museo Archeologico al Teatro Romano di Verona: storia e recente riqualificazione
Margherita Bolla
Direzione dei Musei d’Arte e Monumenti, Comune di Verona

martedì 12 gennaio 2016, ore 17.30

La Crypta Balbi: a proposito della valorizzazione di siti e monumenti.
Daniele Manacorda
Università degli Studi Roma Tre

martedì 2 febbraio 2016, ore 17.30

1824-2015: Museo Egizio. Nuove connessioni e contestualizzazione archeologica.
Christian Greco
Museo Egizio di Torino

martedì 23 febbraio 2016, ore 17.30

Rodolfo Pallucchini: un maestro della storia dell’arte fra impegno accademico e militanza culturale.
Giuliana Tomasella
Università degli Studi di Padova

martedì 15 marzo 2016, ore 17.30

Le gioie del collezionista. J. Paul Getty e il suo museo.
Davide Gasparotto
J. Paul Getty Museum in Los Angeles

martedì 5 aprile 2016, ore 17.30

Le tombe dei dogi veneziani, dal 1355 al 1413.
Silvia D’Ambrosio
Università degli Studi di Verona

martedì 26 aprile 2016, ore 17.30

Un artista di corte nel Trecento padano: Bonino da Campione.
Laura Cavazzini
Università degli Studi di Trento


"Arte e vino" alla Gran Guardia: una stupenda mostra che meriterebbe maggior interesse da parte del pubblico

Nella gloriosa storia delle Mostre d’Arte italiane l’anno 1951 segna lo spartiacque tra due ere molto diverse tra loro.

Tutte le manifestazioni precedenti erano state ideate e realizzate per un relativamente ristretto pubblico di appassionati ed intenditori.
Persone disposte anche a lunghi spostamenti in treno o in nave per soddisfare il piacere personale della scoperta e del confronto di opere d’arte che normalmente si trovavano presso musei lontani od erano gelosamente custodite in collezioni private.

Nel 1951 arrivò la Mostra del Caravaggio al Palazzo  Reale di Milano e tutto non fu più come prima.

Pochi giorni dopo l’apertura della mostra ideata dal grande Roberto Longhi il passaparola dei primi visitatori contagiò i milanesi di qualunque strato sociale e rapidamente una folla sempre più numerosa si accalcò ad ammirare quadri che, visti per la prima volta da vicino e ben illuminati, facevano scoprire epidermicamente la forza dirompente del grande artista lombardo.

Un ricordo personale ed emblematico: una domenica pomeriggio mentre ero in visita con mio padre alla mostra, la folla di visitatori, pur se disciplinata, si accalcò pericolosamente attorno ai quadri ( allora ancora non esistevano i sistemi di allarme sonori oggi di uso generalizzato). Il sovrintendente Gian Alberto Dell’Acqua, deus ex machina della manifestazione, e molto spesso presente in mostra, si consultò con gli assistenti, suggerendo di sospendere a titolo precauzionale l’ingresso del pubblico per una mezz’ora!

Da allora  le grandi Manifestazioni d’Arte hanno subito una profonda evoluzione.
Pur continuando a rivolgersi a strati sempre più ampi di pubblico, incrementando di conseguenza la missione educativa insita in ogni espressione culturale, alcune manifestazioni nascono da una precisa esigenza scientifica, allo scopo di raccogliere e mostrare opere di uno o più Maestri per catalizzare l’interesse degli studiosi ed approfondire attraverso la comparazione diretta temi ancora in discussione. Altre manifestazioni sono invece appannaggio di veri professionisti nella esaltazione di determinate opere d’arte, attraverso ben rodate strutture commerciali nelle quali il battage pubblicitario è la cifra primaria.
Il ritorno economico resta ovviamente il fine ultimo di questo tipo di  mostre.

Generalmente tali manifestazioni sono riconoscibili per la interessata insistenza nel pescare tra i sempreverdi Impressionisti francesi, i sicuri Vincent Van Googh o Pablo Picasso, oppure fanno leva su mostre monografiche. Le accorte tecniche pubblicitarie si concentrano assai spesso su una singola opera, o addirittura su un particolare  secondario inserito nell’opera: il successo di cassetta è assicurato.
Da questo punto di vista Verona è rimasta ancora una città fortunata.
La presenza di validi studiosi e dirigenti di famosi musei, e la sua naturale vocazione ad essere una primaria meta turistica d’Italia, fanno sì che la città sia sempre riuscita negli anni ad organizzare mostre di elevato interesse scientifico, ma anche di grande partecipazione popolare.

La mostra “Arte e Vino”, aperta alla Gran Guardia dall’11 aprile scorso al prossimo 16 agosto, rientra a pieno titolo tra le grandi mostre di interesse propedeutico, ma nel contempo assai godibile per la bellezza e la presa immediata delle opere di famosi artisti italiani ed europei che dal Cinquecento al Novecento hanno dedicato la loro attenzione a produrre capolavori dove la vite ed il vino sono evocati come simboli religiosi e profani caratteristici della Civiltà europea e delle sue molte Culture.

Dall’Antico Testamento ai giorni nostri, ma anche nella mitologia greca, l’albero della vite evoca la continuità della vita nel tempo, mentre il vino è tema dominante nella liturgia cristiana. È naturale quindi che i testimoni di ogni epoca, gli artisti appunto, abbiano dedicato ampio spazio alle loro rappresentazioni.

In tempi più recenti grandi artisti hanno rivolto la loro attenzione al momento operoso della raccolta delle uve e della loro trasformazione, fino a riprodurre con raffinata arte e poesia l’allegro utilizzo del prodotto finale.
Ricordo solo alcuni degli autori più famosi con opere in mostra per comprendere la sua eccezionalità: Tiziano, Rubens, Lorenzo Lotto, Annibale Carracci, Luca Giordano,  Sebastiano Ricci, Gianbattista Tiepolo, Pietro Longhi, fino ai più recenti Angelo Morbelli, Plinio Nomellini, Domenico Inganni, Filippo de Pisis, Fortunato Depero, Giorgio Morandi, Renato Guttuso, Pablo Picasso e molti altri ancora.

I due raffinati curatori, Annalisa Scarpa e Nicola Spinosa, hanno voluto integrare l’esposizione delle pitture con artistici oggetti in vetro, argento, rame, marmo e maiolica di rara e squisita fattura, alcuni dei quali sono rappresentati nelle pitture esposte.

Una mostra bella e godibile anche per la facilità di comprendere e gustare i soggetti e le scene rappresentate.

Nonostante queste suggestive premesse la mostra fa fatica a decollare e le presenze  giornaliere di pubblico non sono in linea con l’importanza dell’esposizione. Non mi sembra che ci sia alcunché da imputare agli organizzatori, tenendo ben conto che al giorni d’oggi i budget per queste attività sono molto ridotti rispetto a tempi neppure troppo lontani.

Mi sia però permessa una piccola osservazione: il titolo della mostra: “Arte e Vino” mi sembra un po’ troppo elementare e passibile di essere mal compreso dal possibile visitatore. Dico questo anche perché, curioso come in genere sono, nel corso di una mia visita alla mostra ho chiesto a chi opera in loco se fosse possibile dare una classificazione ai visitatori in base alle loro aspettative. È così risultato che alcuni pensavano che la mostra fosse una appendice ad alto livello artistico di un’altra manifestazione commerciale tipo Vinitaly; e che accanto alle opere fossero esposte bottiglie delle più prestigiose case vinicole veronesi.

Per contro altri visitatori sono rimasti positivamente sorpresi dalla concentrazione in un’unica mostra di opere di così famosi pittori provenienti dalle più celebri Gallerie mondiali come l’Hermitage, il Louvre, la Galleria dell’Accademia, Ca’ Pesaro, ed anche da esclusive ed inavvicinabili collezioni private.

Pensando ai messaggi subliminali che l’odierna scienza delle comunicazioni  può suggerire, un titolo un pochino più accattivante avrebbe potuto stuzzicare maggiormente la curiosità dei potenziali visitatori.
Credo invece che coloro che a livello globale coordinano tutte le attività turistico- culturali della città (spero proprio che Verona, come quarta città turistica italiana, abbia in funzione una Sala di regia di questo tipo), coordinino in maniera più  razionale e logica la grande quantità di eventi che interessano la città, e in particolare la Bra.

Vi descrivo ora che cosa ho osservato attraversando in diagonale la piazza mentre tornavo a visitare la Mostra alcuni giorni or sono:

  • Sotto l’Ala dell’Arena mi sono imbattuto in una folla variopinta e festante di qualche migliaio di persone, frammiste a centurioni e gladiatori, che attendeva l’apertura degli arcovoli per assistere all’esibizione canora di Romina e Albano.
  • Nello spazio tra il palazzo degli Honorj e il monumento a Vittorio Emanuele II tre giovani suonavano su un palchetto musica metal-rock amplificata ad almeno 105 dB.
  • Sulla gradinata esterna della Gran Guardia, frammisti a decine di turisti esausti, stazionava un folto gruppo di giovani che attendeva in allegria  una festa di fine anno scolastico di un liceo veronese che si sarebbe svolta sotto il portico della Gran Guardia di lì a poco.
  • Sulle pareti ai lati del fornice centrale della Gran Guardia penzolavano due striscioni di tela con scritto in verticale “Arte e vino” ed a caratteri più piccoli le annotazioni logistiche per raggiungere la mostra.

Quattro momenti diversi tra loro,che hanno comunque ognuno diritto ad esistere.

Ma chi di dovere dovrà in futuro fare in modo che sovrapposizioni di questo tipo non abbiano più a ripetersi. Unitamente ad una preparazione logistica e pubblicitaria più incisiva e adeguata, mi auguro vivamente che i prossimi viaggi a Verona di Rubens, di Guido Reni e dei loro compagni d’arte, abbiano un riscontro ed un successo di pubblico pari a quello espresso dai critici d’arte per l’attuale Mostra, che è molto alto e  lusinghiero.

 

Giuseppe  Perotti


Presentazione della mostra “Arte e Vino”

Martedì 12 maggio, alle ore 17.30, in Sala Boggian organizzeremo una presentazione della mostra Arte e Vino, che è stata inaugurata lo scorso 11 aprile al Palazzo della Gran Guardia e che rimarrà aperta fino al prossimo 16 agosto.

Della mostra, promossa dal Comune di Verona con la Provincia Autonoma di Trento, Veronafiere, il Museo Statale Ermitage e il Martci parlerà Maurizio Cecconi, AD di Villaggio Globale International, che presenterà un progetto espositivo di grande suggestione, che presenta operedal Cinquecento al Novecento e accende nuova luce su un tema, il vino, la cui storia antichissima abbraccia le grandi civiltà del passato, ha radici profonde nella tradizione italiana e ha ispirato – nelle diverse epoche – il genio di grandi artisti.

La presentazione, oltre a illustrare i contenuti scientifici della mostra, porrà l’accento anche sui retroscena del lavoro curatoriale e organizzativo di un progetto espositivo di livello internazionale: oltre 2 anni di preparazione, 184 opere esposte, più di 90 prestatori, 51 studiosi coinvolti e capolavori dei grandi maestri della storia dell’arte tra cui: Lotto, Tiziano, Reni, Giordano, Carracci, ma anche Rubens, de Ribera, Poussin, Jordaens; e poi Carpioni, Longhi, i Bassano, Ricci, Tiepolo, van Honthorst e, via via fino a Morbelli, Nomellini, Inganni, De Pisis, Depero, Morandi, Guttuso e Picasso.

La presentazione, aperta a tutti gli interessati, è a ingresso libero fino ad esaurimento posti.