Le Comunità Museali. Nuove interpretazioni (Parte II).

Martedì 10 settembre, con un lodevole anticipo sul tradizionale incontro di apertura dell’anno sociale presso un’antica villa del territorio veronese, l’Associazione degli Amici dei Civici Musei di Verona ha chiamato i suoi soci ed altri qualificati appassionati d’arte, presso la Sala Galtarossa del Museo degli Affreschi G.B. Cavalcaselle, dove era stato organizzato un incontro dibattito dal titolo accattivante e molto attuale “Le Comunità Museali. Nuove interpretazioni”. Una indicazione che racchiude e sintetizza le motivazioni per cui in oltre mezzo secolo di attività  si siano via via trasformate le gloriose Associazioni degli Amici dei Musei.

Dopo un saluto della Direttrice dei Civici Musei di Verona Francesca Rossi, hanno preso la parola i relatori prof.ssa Paola Lanaro di Ca’ Foscari, la dott.ssa Anna Gussoni, giovane laureata con una tesi sul tema in discussione, l’arch. Giulio Avon, professionista e già presidente della Associazione degli Amici del Museo Guggenheim di Venezia, il nostro socio dott. Pietro Giovanni Trincanatoresponsabile del Gruppo Giovani dell’Associazione veronese ed il presidente della stessa dott. Francesco Monicelli. Pur trattandosi di relatori specialistici e di alto livello culturale, tutti si sono adoperati per mettere al meglio in risalto le peculiarità ed i nobili scopi per i quali hanno operato fino ad oggi le Associazioni degli Amici dei Musei italiani, come del resto quelle di tutto il mondo.

Come ha ben rimarcato la prof.ssa Lanaro, le Associazioni degli Amici partecipano ormai di diritto alle Organizzazioni Museali, mentre l’arch. Avon ha sottolineato le differenze non solo formali che contraddistinguono le associazioni di stampo americano, con una impronta molto famigliare ed avvolgente ( tipo quella da lui presieduta, sia pur a Venezia, ma decisamente USA) da quelle di formazione europea. Dal dibattito è emersa la necessità che vengano evitate interpretazioni estemporanee nella conduzione dei musei, ma che prosegua invece la collaborazione con gli Amici, per far sempre meglio conoscere le realtà museali a strati di popolazione che potenzialmente sarebbero interessate, ma che hanno poca o punto conoscenza della loro esistenza. Durante il dibattito è stata ben illustrata la trasformazione delle Associazioni, che da piccoli club di facoltosi mecenati si sono allargate ad una più vasta cerchia di appassionati.

Particolarmente interessante la relazione di Pietro Giovanni Trincanato che ha posto l’attenzione sul Gruppo Giovani dell’Associazione di Verona di cui è responsabile. Anche se per la giovane età i soci non hanno ancora molte opportunità tangibili da offrire, la assidua partecipazione del loro gruppo, con iniziative belle e originali che cercano di coinvolgere altri giovani e giovanissimi allo splendido mondo dell’arte, sta creando un ponte ideale tra loro e le generazioni dei seniores.

Il Gruppo Giovani ha ben compreso che la formazione scolastica italiana punta oggi su obiettivi di cultura collettiva, trascurando quel tipo di cultura specifica, come lo è appunto la Storia dell’arte. L’auspicio è pertanto quello di creare nei musei spazi idonei ad ospitare iniziative diversificate che si leghino alle opere contemporanee, e che fungano da calamita per i giovani, sperando che restino coinvolti in maniera più avvolgente dalla “Bellezza Assoluta” che sprigiona l’Arte di ogni tempo.

Il presidente degli Amici di Verona, Francesco Monicelli, nella sua lunga ed esauriente esposizione ha sposato la tesi di Trincanato, come ideale transfert per le generazioni future. Prendendo spunto da quanto già illustrato dagli altri relatori il presidente rimarca come ogni Associazione di Amici si ispiri al Museo che ha adottato. Così i vari musei Guggenheim, da quello di New York alle figliazioni europee ed asiatiche dedicati all’Arte Contemporanea, hanno Associazioni di Amici che si rivolgono a quel particolare settore artistico. L’Associazione di Verona nata all’ombra di un Castelvecchio rinnovato da Carlo Scarpa potrebbe essere ricordata, almeno per i primi anni della sua vita come” L’Associazione degli Amici di Scarpa di Castelvecchio”. La maturazione e l’evoluzione dei tempi ci ha portati alla attuale denominazione di “Associazione Amici dei Musei civici di  Verona”. Una definizione appagante che ci impone di lavorare duramente per tutte le realtà museali civiche della città, e non solo quelle legate alle Arti. Sarà un compito difficile ed insidioso. Insidioso perché la tendenza ovvia di chi presiede un gruppo di persone associate è quello di fare una selezione per far emergere i migliori. Una scelta pericolosa che può portare ad una rapida auto- estinzione.

Al contrario un allargamento della base sociale permette di evidenziare più facilmente nuove forze fresche e motivate, aumentando nel contempo il prestigio dell’Associazione stessa. Il presidente Monicelli ha concluso il suo intervento ricordando un aforisma su chi visita da turista una città occidentale.                                                                                                                     Le quattro massime da osservare sono:

  • Girare la città a piedi
  • Visitare la Cattedrale
  • Visitare il Teatro
  • Visitare il Museo

Verona ha tutte le carte in regola per entrare nel novero delle Città storiche dell’Occidente di massimo prestigio.                                                                                                                                                                       E gli Amici dei Civici Musei saranno sempre in prima linea per rendere la visita a Verona indimenticabile.

                                                                                                                             Giuseppe  Perotti


Le Comunità Museali. Nuove Interpretazioni (Parte I).

Martedì 10 settembre, alle ore 17 presso il Museo degli Affreschi G.B. Cavalcaselle, si terrà l’incontro-dibattito “Le Comunità Museali – Nuove Interpretazioni”.

Questo appuntamento, promosso dalla nostra Associazione in collaborazione con i Musei Civici di Verona, mira a portare la riflessione sul modo in cui le Associazioni Museali contribuiscono alla vita dei Musei e delle istituzioni culturali.

Dopo i saluti della direttrice dei Civici Musei di Verona Francesca Rossi, interverranno Paola Lanaro, dell’università Ca’ Foscari di Venezia, Anna Gussoni, laureata della stessa università autrice di una tesi incentrata sulle associazioni museali, Giulio Avon, dello Studio architetti Avon di Udine, Pietro Giovanni Trincanato, responsabile del Gruppo Giovani Amici dei Civici Musei di Verona, e Francesco Monicelli, Presidente Amici dei Civici Musei di Verona.

Siete tutti invitati a partecipare.

Scarica l’invito all’incontro.

 


Selfie al museo…manca poco!

Cari Amici, vi ricordiamo che dal 23 al 26 febbraio al Museo di Castelvecchio avrà luogo l’iniziativa “Il Ragazzo del Caroto e il ‘selfie’… al Museo“, dedicata a tutti i piccoli visitatori del museo: non perdetela!


Il Ragazzo del Caroto e il ‘selfie’…al Museo!

Dal 23 al 26 febbraio i giovani veronesi non saranno più solo spettatori, ma diventeranno co-autori del loro Museo!

È questo l’obbiettivo dell’iniziativa, sostenuta dagli Amici dei Civici Musei, che il mese prossimo offrirà a bambini e ragazzi che visiteranno il museo un’occasione unica per giocare sul telefonino in modo creativo, invitandoli a inventare storie attraverso il disegno e la fotografia, sotto la guida e i consigli di insegnanti e professionisti.

Uno dei quadri più rappresentativi del Museo, il Bambino del Caroto, caro anche alla nostra associazione che ne ha fatto il proprio simbolo, e si trasformerà grazie ai selfie e ai disegni dei piccoli visitatori, che guidati da una gallerista potranno scoprire qualcosa in più sull’arte e la pittura nella Verona del Cinquecento.

Tutti i disegni realizzati dai giovani artisti renderanno i partecipanti protagonisti di una mostra da godere insieme con amici, compagni di classe e famiglie, e ogni partecipante avrà almeno un’opera esposta!

I laboratori si svolgeranno gratuitamente nel Museo di Castelvecchio dal 23 al 26 febbraio 2016, e la mostra rimarrà aperta fino al 25 marzo.

Qui è possibile scaricare la locandina e la presentazione completa dell’evento.

Per informazioni e prenotazioni è possibile chiamare i numeri 045 8036353045 597140, o inviare un’email .


L’evento sarà gestito da tre dottorandi in Storia delle Arti dell’Università Ca’ Foscari di Venezia:

Radu Leon è un pittore e insegna tecniche del disegno. Ha una formazione come regista cinematografico e dagli
anni novanta svolge ricerche approfondite legate alla pittura. È tra gli artisti sostenitori della Marie Curie Cancer
Care Private View alla Royal Academy of Arts di Londra ed espone con la Société des Pastellistes de France.
Carla Garozzo è un architetto progettista specializzato all’Architectural Association di Londra, gallerista e curatrice
di mostre a Berlino, artista astrattista diplomata presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Attualmente sviluppa
e realizza percorsi museali valorizzati dall’utilizzo delle ICT.
Michele Nastasi ha insegnato Fotografia al Politecnico di Milano e a Forma/Naba, Milano. È un fotografo di
architettura e città, le cui immagini sono pubblicate su riviste e libri internazionali, e esposte in musei e gallerie in
Italia e all’estero. Dal 2007 è redattore della rivista “Lotus”.