La scoperta di un’Italia nascosta

Quando si sente citare la Romagna inevitabilmente il nostro inconscio ci porta alle spiagge di Rimini o al viale Ceccarini di Riccione, con annesse piadina e musica popolare.
I più eruditi possono andare col pensiero all’Amarcord di Federico Fellini o a Leon Battista Alberti e la sua incompiuta opera maltestiana.
Anche la bellissima e molto visitata Ravenna è Romagna; anzi, con Cesena fu una delle sue capitali.
Ma Ravenna è là, acquattata tra acqua e cielo; celata dal velo della sua irripetibile storia millenaria.
Una Romagna che non sembra più Romagna: è Ravenna tout court.
Ma c’è anche un’altra Romagna, ricca di antiche città e borghi accoglienti che gli italiani, con l’utilizzo universale della rete autostradale per gli spostamenti, hanno completamente dimenticato o ignorano del tutto.
Ricordo ancora quando attorno al 1955/60 con la mia famiglia ci sorbivamo 360 chilometri di via Emilia, oltre ad un breve tratto di Adriatica, per raggiungere Pesaro da Milano.
Era un viaggio di sette-otto ore, che ogni mezz’ora circa veniva rallentato dal piacevole attraversamento della quindicina di città emiliane e romagnole che punteggiano la via consolare.
Attraversamento urbano che avveniva naturalmente sul tracciato rettilineo della Via Emilia; quelle stesse strade dei centri storici che oggi sono interdette alle auto, essendo ormai riservate al traffico pedonale e ciclistico. Le circonvallazioni (quando c’erano) erano destinate al traffico pesante.
Ricordo che all’attraversamento di Faenza, mio padre, sempre seduto al mio fianco per meglio godersi il paesaggio, esprimeva la sua meraviglia per i bellissimi e nobili palazzi secenteschi e neoclassici che facevano ala all’antica via consolare.
Giunti all’altezza della Torre dell’Orologio esclamava: “ Qui a Faenza c’è il più importante museo italiano delle ceramiche; una volta ci dovremo fermare e andare a visitarlo”
Ma arrivarono le autostrade e purtroppo quella occasione non venne mai.
Ora finalmente sono riuscito a visitarlo con gli Amici dei Musei, dopo circa sessant’anni.
Ma questa è un’altra storia, anche perché la visita è stata breve, non programmata, ricavata in un ritaglio di tempo tra la visita a Palazzo Milzetti ed il rientro a Verona.
È comunque un Museo strepitoso, ricchissimo di preziose opere italiane e del Mondo; un Museo completamente rinnovato da poco tempo in maniera egregia e razionale.
Una meta alla quale gli Amici dei Musei di Verona non potranno rinunciare, con un viaggio ad hoc.
Vorrei qui sottolineare come in occasione delle visite al mattino al Museo San Domenico di Forlì dove è allestita la bella mostra “Piero della Francesca,indagine su un mito” e al pomeriggio a Palazzo Milzettidi Faenza, sede del “Museo nazionale dell’età neoclassica in Romagna”, la nostra ottima accompagnatrice Anna Chiara Tommasi sia riuscita a ritagliare uno spazio temporale di poco più di un’ora per visitare “a piedi” corso Mazzini di Faenza, cioè il tratto cittadino più nobile dell’antica Via Emilia .
Questa passeggiata è stata la vera chiave di volta per poter cogliere, sia pur fuggevolmente, lo spirito e la cultura del luogo!
Ci siamo subito accorti che la città , di chiara origine consolare romana, ebbe già nel Medioevo una sua nobiltà ed importanza, in quanto i Manfredi, signori locali, favorirono gli scambi culturali non solo con le altre città romagnole ed emiliane, ma anche con la Toscana.
Va tenuto presente che la Toscana, anche con la ripartizione amministrativa oggi vigente, dista, con la città di Marradi, solo trenta chilometri da Faenza; che è del resto la stessa distanza che la separa da Ravenna e quindi dal mare.
Sicuramente la città fu sempre un crocevia di commerci e di culture in ogni epoca storica.
Ma la fortuna commerciale di Faenza è da quasi mille anni incentrata soprattutto sulla produzione delle terrecotte e delle ceramiche.
Dalle grandi cave di terra argillosa della zona nasce la terracotta con la quale ancor oggi vengono prodotti laterizi di forma e fogge diverse per l’edilizia.
Ma l’argilla , attraverso la sua manipolazione in forme e fogge artisticamente elaborate viene dapprima trasformata nel forno in terracotta, poi, opportunamente decorata da artigiani e artisti, viene ricotta e infine vetrificata attraverso vernici a base di sali di stagno che, dopo una ulteriore ricottura, rivestono il manufatto, raggiungendo la consistenza e la trasparenza del vetro: sono le celebri maioliche note in tutto il mondo con il nome di “faiences” dal nome della città che per prima le produsse.
Ecco perché sulla piazza principale della cittadina, piazza della Libertà, spicca una sontuosa Cattedrale rinascimentale, iniziata attorno al 1470 e portata a compimento nelle fattezze attuali attorno al 1510, degna di una città d’arte di ben altre dimensioni!
Se la facciata, di grande valore architettonico, è rimasta incompiuta, l’arioso interno richiama nel disegno morbido e luminoso le opere fiorentine del Brunelleschi.
Per non parlare delle numerose cappelle laterali gentilizie con decorazioni, altari ed arche marmoree di grandissimo valore.
Anche il ‘600 fu un secolo importante per Faenza: ne è testimonianza il gigantesco e severo palazzo Mazzolani, oggi in attesa di un restauro per poter ospitare (quando non si sa) il Museo Archeologico e ed un notevole Galleria d’arte moderna comunale, per ora custodita in altra sede cittadina.
Ma la piacevole scoperta e l’unicità di Faenza tra le città d’arte minori (ma solo per le dimensioni) è nel numero e nella qualità architettonica di palazzi e palazzetti in stile neoclassico che adornano le vie principali, ma anche i vicoletti, del centro storico.
Spicca su tutti il palazzo Milzetti, visitato dagli Amici di Verona, per la bellezza e la completezza degli affreschi e delle decorazioni, oltre agli arredamenti originali dell’epoca, tanto da essere divenuto sede delMuseo nazionale dell’Età Neoclassica in Romagna.
Molti furono gli artisti (architetti, decoratori, ebanisti) che contribuirono a far bella Faenza in età neoclassica.
Fra tutti spiccano gli architetti Giuseppe Pistocchi e Giovanni Antonio Antolini e soprattutto il decoratore Felice Giani che proprio nel palazzo Milzetti creò la summa dei suoi capolavori.
Il Giani, nato nel tortonese, dopo gli studi ed il perfezionamento in diverse Accademie italiane, creò una grande e affollata Bottega, quasi di tipo rinascimentale, che gli permise in quarant’anni di intensa attività di decorare con opere di assoluto valore le facciate, i saloni, i porticati e gli scaloni di numerosissime residenze dell’Emilia e della Romagna.
Oltre a Faenza, sue opere si trovano anche a Bologna, Cesena, Ferrara, Parma e Ravenna.
Lavorò anche in residenze marchigiane, ma sue opere sono presenti anche in prestigiosi palazzi di Roma e di Napoli.
Ha lasciato la sua firma anche a Parigi alla Malmaison e forse anche alle Tuileries, ma di quest’ultimo lavoro non ci sono prove perché la reggia fu abbattuta dalla Comune nel 1871.
In Faenza, oltre al palazzo Milzetti ed al Teatro Comunale Masini, si ammirano una quindicina di palazzi in stile neoclassico ed almeno un’altra decina, costruiti precedentemente, ma decorati nel periodo Neoclassico, sono giunti fino a noi.
Una vivacità costruttiva ed una sensibilità artistica di famiglie, sicuramente ricche di denaro, ma certamente ancor più ricche di cultura e aperte al mutar dei tempi e all’aria nuova che spirava dalla Francia.
Suppongo che molti di costoro fossero anche proprietari di atelier dove venivano prodotte le bellissime faiences che fecero conoscere la loro piccola città in tutto il mondo.
Non posso non pensare a quella nuova borghesia industriale che si stava sviluppando nello stesso periodo e in scala ben più grande in Inghilterra ed in Francia, e, perché no, anche a Milano e in Lombardia.

Giuseppe Perotti


XII Giornata Nazionale degli Amici dei Musei

Cari Amici e gentili Amiche,

domenica 4 ottobre 2015, alle 15.30, in occasione della Giornata Nazionale degli Amici dei Musei dal titolo “Guerra e memoria. 1915-1918”, indetta dalla FIDAM, Federazione Italiana delle Associazioni degli Amici dei Musei, sotto l’Alto Patronato del Capo dello Stato e con il Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e quello del Comune di Verona, la nostra associazione propone una conferenza nella Casa del Mutilato di Verona e la visita alla Cappella dei Caduti in San Luca.

La Giornata è stata organizzata dal nostro Consigliere Tiziana Fraccaroli Fatini, che è anche, come già saprete, il nostro referente per tutte le attività della FIDAM, e la conferenza, aperta a tutti fino ad esaurimento dei posti, sarà tenuta dal nostro Consigliere Anna Chiara Tommasi.

Vi aspettiamo numerosi e vi preghiamo di divulgare l’iniziativa!


Visita a Padova

Venerdì 15 maggio, dalle ore 9.00, la nostra Associazione ha organizzato un’uscita a Padova.

Al mattino, al Museo Diocesano, visiteremo la mostra “Donatello svelato. Capolavori a confronto” accompagnati dal prof. Francesco Caglioti, massimo esperto di Donatello. Al centro dell’esposizione si trova il Crocifisso dell’antica chiesa padovana di Santa Maria dei Servi, attribuito a Donatello dal prof. Caglioti. La mostra offre l’occasione di ammirare riuniti per la prima volta i tre grandi Crocifissi che Donatello produsse nel corso della sua vita: quello realizzato per la chiesa di Santa Croce a Firenze (1406-1408), quello dei Servi e quello bronzeo della Basilica di Sant’Antonio a Padova (1433-1449).

Nel pomeriggio alle ore 16.15, visiteremo l’orto Botanico di Padova, accompagnati da una guida. Fondato nel 1545, è il più antico orto botanico universitario ancora situato nella sua collocazione originaria.

La quota di partecipazione, di 65 euro, comprende le visite e il trasporto in pullman; le prenotazioni si effettuano alla segreteria dell’associazione.


Visite inverno e primavera 2015

Cari Amici e gentili Amiche,

ecco il programma delle prossime visite culturali degli Amici, realizzate per voi insieme alle numerose altre attività per il sostegno ai Musei Civici d’Arte di Verona, attività che l’associazione è in grado di compiere anche grazie al vostro significativo e prezioso contributo associativo.

In questa prima comunicazione d’anno, un commosso ricordo è doveroso per la nostra carissima Caterina Gemma Brenzoni, da poco scomparsa. Caterina è stata una delle più attive iscritte alla nostra associazione, fin dai suoi inizi, indimenticabile per la sua vivida competenza e passione e per aver a lungo e brillantemente collaborato a varie iniziative del museo di Castelvecchio. Il suo calore umano, il suo entusiasmo, la sua freschezza ci mancheranno.

In sintonia con la direzione del museo di Castelvecchio la ricorderemo con un’iniziativa di cui vi faremo presto partecipi.

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PROGRAMMA inverno/primavera 2015

venerdì 20 febbraio 2015, ore 17 – VERONA

Visiteremo la mostra fotografica “Tina Modotti. Retrospettiva” al Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri, accompagnati da Lorenza Roverato.

Fotografa, attrice, musa di artisti e poeti, attivista politica, Tina Modotti è stata una delle personalità più eclettiche del panorama artistico del secolo scorso.

 

sabato 7 marzo 2015, ore 13.30 – MANTOVA

Alle Fruttiere di Palazzo Te visiteremo la mostra Mirò. L’impulso creativo.

L’esposizione ospita numerose opere del grande artista catalano tra cui oli, arazzi coloratissimi ma anche terrecotte, bronzi e disegni, delineando un excursus storico dal 1966 al 1989 attraverso quasi trent’anni di produzione artistica di uno dei pittori che più ha influenzato le avanguardie europee.

Sempre a Palazzo Te, vedremo la mostra Il giardino incantato di Ai Weiwei.

Quella dell’artista dissidente cinese non sarà una semplice esibizione, ma un evento unico, un viaggio attraverso 46 opere inedite appositamente realizzate per questa occasione, che verranno ospitate nelle sale dello storico edificio. I temi affrontati saranno la libertà d’espressione e i diritti umani, tra genio ed eccesso, tradizione e modernità. In mostra ci saranno anche le creazioni dei due artisti che da anni collaborano con Ai Weiwei in diversi progetti: Meng Huang e Li Zhanyang.

sabato 28 marzo 2015, ore 8.30 – FORLI’ E TERRA DEL SOLE

In tarda mattinata a Forlì, visiteremo la mostra Boldini. Lo spettacolo della modernità.

Giovanni Boldini ha saputo sospendere nel tempo figure femminili piene di fascino, attraverso una ritrattistica seducente e immediatamente riconoscibile. È questo l’aspetto più noto dell’arte del pittore, protagonista della grande esposizione monografica a lui dedicata ai Musei San Domenico.

Nel pomeriggio ci trasferiremo nella vicina Terra del Sole, la città ideale del Rinascimento, le cui proporzioni edilizie rispecchiano l’armonia dell’universo. Chiamata dagli Umanisti Eliopoli, ossia la “città del sole”, fondata per volontà del Granduca di Toscana Cosimo I de’ Medici, diventò dal 1579, anno in cui fu terminata, il principale centro della Romagna toscana. L’atmosfera che si respira nella centrale piazza Garibaldi trasmette il fascino di una città dall’intatto carattere rinascimentale.

sabato 11 aprile 2015, ore 8.30 – BERGAMO E BRESCIA

Al mattino visiteremo la mostra Palma il Vecchio. Lo sguardo della bellezza”, dedicata all’artista che fu raffinato interprete tanto del gusto della committenza veneziana, quanto prodigo d’opere per l’amatissima terra natia. Un’esposizione in cui si potrà ammirare, oltre al resto, il Polittico di Santa Barbara che per la prima volta lascia la sua sede di Santa Maria Formosa a Venezia.

A Palazzo Martinengo, vedremo la mostra Il cibo nell’arte. Capolavori dei grandi maestri dal Seicento a Warhol.

In linea con il tema di Expo Milano 2015 “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, la mostra rivelerà, attraverso un criterio iconografico e cronologico, quanto i pittori tra XVII e XIX secolo amassero dipingere cibi e piatti tipici delle loro terre di origine. Campi, Baschenis, Ceruti, Figino, Magritte, De Chirico, Manzoni, Fontana, Warhol, alcuni dei maestri protagonisti dell’esposizione.

da giovedì 30 aprile a giovedì 7 maggio 2015 – NEW YORK

Memori della indimenticabile mattinata con Xavier Salomon alla mostra di Paolo Veronese alla National Gallery di Londra, stiamo organizzando una settimana a New York, partendo dalla speciale visita in esclusiva che faremo con Xavier alla Frick Collection, da lui diretta.

Visiteremo i principali musei e le nuove architetture della città, inoltre dedicheremo una giornata sull’oceano a Long Island, dove sorgono alcune delle residenze storiche dei grandi magnati della East Coast.

 

Sempre nel mese di maggio, con data da definire, visiteremo al Museo Diocesano di Padova la mostra dedicata al restauro del Crocefisso di Donatello, accompagnati dal Professor Francesco Caglioti e dalla nostra Anna Chiara Tommasi.

Stiamo organizzando per voi una conferenza sulle architetture dell’Expo’ 2015, che sarà preparatoria alla visita che faremo in giugno a Milano. Riceverete presto ulteriori informazioni.


Spunti di riflessione sul Cimitero verticale

Cari Amici,

nell’ambito dell’acceso dibattito cittadino sul controverso progetto del Cimitero verticale, la nostra consigliera Anna Chiara Tommasi ci propone due interessanti articoli apparsi negli ultimi giorni a firma di Tomaso Montanari e di Camilla Bertoni. Potete visualizzarli in formato pdf attraverso i link che seguono:

Il cimitero verticale. La città di Giulietta fa affari con la morte diTomaso Montanari «La Repubblica» del 24.11.2014

Cimitero verticale, sepoltura anche dal Fai» di Camilla Bertoni «il Corriere di Verona» del 26.11.2014


Attività settembre – ottobre 2014

Cari Amici e gentili Amiche,
vi ricordiamo i prossimi appuntamenti.
Giovedì 25 settembre, ore 16 – Verona
Un pomeriggio dedicato all’itinerario di Paolo Veronese in città accompagnati da Gianni Peretti. Vedremo la Pala Marogna a San Paolo in Campo Marzio e il Martirio di San Giorgio a San Giorgio in Braida.

Domenica 28 settembre, ore 18.00 – Villa Pisani Bonetti a Bagnolo di Lonigo

Apertura dell’anno sociale con la tradizionale visita in una residenza storica di particolare importanza e interesse. Nostri ospiti saranno Giorgio Bonetti e la sua gentile consorte Manuela Bedeschi, che ringraziamo per la loro cortese ospitalità.
La villa è la prima residenza di campagna progettata da Andrea Palladio per una famiglia di patrizi, tra i più importanti, influenti e ricchi della classe dirigente veneziana, i Pisani da Santo Stefano, più noti come Pisani dal Banco per la loro attività creditizia.
Recuperata con un meticoloso restauro, che l’ha riportata ai fasti cinquecenteschi, la dimora, residenza estiva dei proprietari abitualmente residenti a Verona, è anche sede di una importante quanto attiva fondazione per l’Arte Contemporanea, promossa da Manuela Bedeschi, affermata artista specializzata in istallazioni luminose.
Sarà la stessa padrona di casa, con Paola Marini e Francesco Monicelli, a introdurci nella storia di ieri e di oggi della villa.
Nell’occasione la Presidente Isa di Canossa e Paola Marini rivolgeranno agli Amici presenti un breve saluto.

Sarà un piacere ritrovarci in questo luogo tanto importante per la storia dell’architettura, quindi confidiamo nella vostra numerosa presenza, ricordando la possibilità di invitare figli, nipoti, amici e conoscenti!

Domenica 5 ottobre, ore 15.30 – Museo G. B. Cavalcaselle alla Tomba di Giulietta
XI Giornata Nazionale degli Amici dei Musei

La Giornata, dal titolo “La figura dello storico dell’arte Giovanni Battista Cavalcaselle nella nuova ala, in corso di allestimento, del museo a lui intitolato“, si aprirà con un’introduzione del nostro Consigliere Tiziana Fraccaroli Fatini alla Giornata Nazionale FIDAM .

Sarà poi presentato il progetto della sala museale in allestimento attraverso alcune immagini, commentate dall’Architetto Alba Di Lieto che ha seguito i lavori, mentre il nostro Consigliere Anna Chiara Tommasi illustrerà l’opera e la personalità dello storico dell’arte Giovanni Battista Cavalcaselle, a cui è intitolato il museo.

Ingresso gratuito. Siete tutti invitati e con voi i vostri amici.
Potete vedere qui il pieghevole della giornata.

Sabato 11 ottobre, ore 8.30 – Venezia

L’approfondimento della mostra su Paolo Veronese continua con l’itinerario veneziano che ci porterà in visita al Palazzo Ducale e alla Chiesa di San Sebastiano, accompagnati dalla storica dell’arte Martina Luccarda Grimani, che, dopo il pranzo libero, ci ospiterà per un caffè a Palazzo Civran Grimani, sul Canal Grande.
Il palazzo Grimani nasce come Civran e diventa Grimani solo all’inizio dell’800 quando la famiglia ne acquisisce la proprietà dopo aver venduto al Demanio la dimora avita di San Luca. L’architetto si è ispirato ai disegni dello Scamozzi e al vicino Palazzo Contarini degli Scrigni, ed ha realizzato un’opera in cui è chiaramente annunciato il prossimo avvento del neoclassicismo.

Vi aspettiamo!