La Verona di Dante. Prima giornata nazionale GAMI!

Domenica 9 giugno, in occasione della Prima Giornata nazionale GAMI (Associazione Giovani Amici dei Musei d’Italia), il Gruppo giovani degli Amici del Museo di Verona propone una passeggiata sulle orme di Dante Alighieri.

Accompagnati da Giulia Adami, ci inoltreremo per le vie e le piazze di Verona, ma anche tra le sue chiese e i suoi musei, per riscoprire una storia – quella della memoria dantesca a Verona – che va ben al di là delle vicende medievali, e nel corso dei secoli è diventata parte integrante dell’identità cittadina. Un vero e proprio museo diffuso, impresso nelle pietre e nelle storie di Verona, che si appresta a celebrare l’anniversario dantesco del 2021 assieme a Firenze e Ravenna.

La visita guidata, gratuita e aperta a tutti, partirà alle ore 15 dal cortile del Museo di Castelvecchio e offrirà l’occasione per presentare l’Associazione dei Giovani Amici dei Musei d’Italia, che il nostro Gruppo Giovani ha contribuito a fondare nel 2017.

È possibile iscriversi inviando un’email all’indirizzo giovani@amicideimuseidiverona.it o direttamente su Eventbrite.


Visita al ghetto e alla sinagoga di Verona – 28 aprile

Una visita gratuita organizzata dal Gruppo Giovani degli Amici dei Musei Civici in collaborazione con la Comunità Ebraica di Verona.

Dopo il successo dell’uscita dedicata alla Verona del Ventennio, gli Amici offrono ai veronesi un’altra passeggiata alla scoperta di una pagina importante della storia cittadina. Grazie alla disponibilità della Comunità Ebraica di Verona, domenica 28 aprile visiteremo il ghetto ebraico e la sinagoga di Verona.

Sarà l’occasione per conoscere la storia secolare della presenza ebraica in città e di tornare a riflettere sugli anni bui del Ventennio fascista, dagli sventramenti del ghetto storico fino alla tragedia delle persecuzioni razziali.

La visita, gratuita e aperta a tutti, inizierà alle 10.30 da via Mazzini 18 (di fronte a Zara, ex Banca Nazionale del Lavoro) e sarà guidata dai membri del Gruppo Giovani dell’Associazione.

È possibile iscriversi su Eventbrite.

Per informazioni scrivere a giovani@amicideimuseidiverona.it


Uscite di novembre e dicembre

Cari Amici e gentili Amiche,

vi comunichiamo il calendario delle ultime attività di fine anno che abbiamo organizzato per voi prima della pausa per le festività natalizie. Vi invitiamo a partecipare numerosi perché avremo il piacere di essere accompagnati in tutte le occasioni di visita dai curatori delle mostre stesse.

Sabato 21 novembre, ore 10.30 –  Museo di Castelvecchio

Una mattinata dedicata alle due particolari esposizioni temporanee del nostro museo.

Per prima, visiteremo la mostra “Le meraviglie del 2000. Opere della collezione Stellatelli a Castelvecchio” accompagnati dalla dottoressa Beatrice Benedetti, curatrice della mostra, e durerà circa un’ora.

Al termine, alle ore 11.30 circa, ci trasferiremo nella seconda galleria della Reggia per terminare la mattinata con la visita alla mostra “Aldo Manuzio e l’hypnerotomachia poliphili di Francesco Colonna / 1499”, accompagnati ancora una volta dai curatori, dottor Andrea Polati e dottoressa Maddalena Oldrizzi.

Martedì 1 dicembre, ore 16.30 – Verona, Palazzo della Gran Guardia

Visita alla mostra “Seurat, Van Gogh, Mondrian. Il Post-Impressionismo in Europa”: ancora una volta, avremo il privilegio di essere accompagnati in visita dal curatore della mostra, professor Stefano Zuffi.


Con la mostra di Tina Modotti si rinnova un antico interrogativo

Nel dicembre del 2013, dopo aver visitato la bella mostra di fotografie di Gianni Berengo Gardin, allestita presso il Centro internazionale di fotografia, inserii su questo sito alcune mie considerazioni sulla mai risolta questione della valenza artistica o artigianale della fotografia stessa.

Non avrei ripreso l’argomento se non ci fosse oggi l’occasione della esposizione, sempre al Centro internazionale di fotografia, di opere di Tina Modotti (che gli Amici dei musei di Verona andranno a visitare il prossimo 20 febbraio).

Tina Modotti fu una singolare figura di “ italiana del mondo” che trovò nella fotografia, grazie anche al suo maestro ispiratore e compagno Edward Weston, una profonda ragione di vita.

Nasce sul finire dell’Ottocento a Udine da famiglia numerosa e povera. Il padre, operaio emigrante, si reca prima in Austria poi in USA a San Francisco. Primi anni scolastici a Udine, poi, dodicenne, il lavoro in filanda. A diciassette anni raggiunge il padre in California dove fa l’operaia, la camiciaia, la modista.

Diventa anche attrice nella nascente vicina Hollywood, finchè conosce Edward Weston, già allora famoso fotografo statunitense.

Tra il 1920 ed il 1927, impadronitasi rapidamente dei segreti della fotografia, soggiorna a più riprese in Messico. Ed è proprio questo importante Paese latino-americano che vede il periodo più intenso e creativo di  Tina Modotti fotografa.

Le sue fotografie, ovviamente in bianco e nero, scattate con fotocamere ingombranti e tecnicamente molto semplici, ci danno un’immagine vivida ed impressionante di un mondo povero, ma orgoglioso della propria individualità, colto in un periodo particolarmente turbolento, sconquassato da rivolte che tendono ad  affrancare le popolazioni più bisognose da sudditanze secolari.

Nell’ultimo decennio della sua breve vita, morirà infatti nel 1942, affiancherà alla sua intensa attività di fotografa un pericoloso ed avventuroso esercizio di agitatrice politica.

Comunista militante, essendo vicina a molti esponenti internazionali di quel partito, viene arrestata ed espulsa dal Messico. La troviamo dapprima a Berlino, poi in altre capitali europee come Parigi e Mosca. Nel 1936 si reca con i suoi compagni di fede politica in Spagna, dove infuria la guerra civile. Rientrerà in Messico nell’ultimo periodo della sua vita.

Ma a noi interessa la Tina Modotti fotografa, e di questo saremo ampiamente soddisfatti visitando prossimamente la Mostra di Verona, ma soprattutto siamo curiosi di conoscere il suo pensiero sulla Fotografia, espresso attraverso molte lettere inviate ad amici e compagni.

Quando alcuni critici, commentando sue foto, parlano di “arte” e di “artistico”, il suo giudizio è tranchant:

“Mi considero una fotografa, niente di più; … cerco di produrre non arte, ma oneste fotografie, senza distorsioni o manipolazioni”.

Ancora la Modotti ricorda ad un amico:

“… e molti fotografi vanno alla ricerca dell’Effetto Artistico, imitando altri mezzi di espressione grafica. Il risultato è un prodotto ibrido che nulla apporta alla Qualità Fotografica”.

Parole taglienti che dovrebbero por fine ad ogni discussione in merito.

In un altro suo scritto fa invece una chiara distinzione tra buone e cattive fotografie.

“Buone sono quelle in cui l’operatore, utilizzando nel migliore dei modi i mezzi tecnici che lo strumento offre, registra con obiettività la vita in tutti i suoi aspetti. Cattive fotografie sono al contrario quelle in cui l’operatore, che certamente soffre di un complesso di inferiorità, ricorre ad ogni sorta di imitazione, attraverso trucchi e falsificazioni, quasi si vergognasse di riprendere  la realtà  come si presenta. La fotografia è il presente: fissa l’attimo fuggente.
Se il fotografo ha sensibilità ed intelligenza, il risultato dello scatto raggiunge il massimo livello”.

Sono parole chiarissime che non necessitano di alcun commento, ma mi portano comunque a formulare una riflessione: la maggior parte dei grandi e grandissimi artisti, che dalle più antiche civiltà fino ai giorni nostri hanno prodotto opere di incredibile forza e bellezza, si ritenevano artigiani o artisti?

Penso proprio che la gran parte di essi si ritenesse artigiano, e come tali fossero riconosciuti dai loro contemporanei.

Scrutavano e decrittavano la realtà che si presentava loro e la riproducevano con diverse modalità su supporti di vario tipo, sulla base delle tecniche che avevano appreso in bottega, ma soprattutto attraverso la sensibilità della propria cultura e del proprio stato d’animo.

In seguito i critici, attraverso lo studio e l’interpretazione delle loro opere elevarono molti di loro, e giustamente, al rango di artisti, e per alcuni anche di sommi artisti.

Ma loro non fecero in tempo a saperlo.

Sono considerazioni molto intuitive, ma che mi rafforzano l’idea che un artista prima di essere tale, o peggio ancora, di autoproclamarsi tale, debba conoscere le tecniche ed il mestiere dell’artigiano.

E ciò vale, credo, anche per la fotografia.

Fatte queste considerazioni, constato con amara ironia come il tramonto della fotografia basata su processi chimici, per la verità difficile, complessa e costosa, a vantaggio della fotografia digitale che ha incrementato di almeno mille volte il numero di scatti che miliardi di esseri umani replicano ogni giorno, invece di migliorare ed affinare la capacità di fotografare, abbia prodotto una scadente banalizzazione.

Scomparsi gli ostacoli tecnici che un tempo obbligavano il fotografo diligente a predisporre i tempi di posa, l’apertura del diaframma, la messa a fuoco e gli eccessivi contrasti di luce, oggi ha anche dimenticato il piacere di predisporre con intelligenza l’inquadratura migliore e più appropriata.

Si scatta a mitraglia un incredibile numero di foto, e quando si è stanchi si rivolge la fotocamera (o il cellulare o il tablet) verso sé stessi e si spara una serie di…selfie.

Una delle tante occasioni mancate da un distorto concetto di progesso.

Un vero peccato.

 

Giuseppe Perotti


Visite inverno e primavera 2015

Cari Amici e gentili Amiche,

ecco il programma delle prossime visite culturali degli Amici, realizzate per voi insieme alle numerose altre attività per il sostegno ai Musei Civici d’Arte di Verona, attività che l’associazione è in grado di compiere anche grazie al vostro significativo e prezioso contributo associativo.

In questa prima comunicazione d’anno, un commosso ricordo è doveroso per la nostra carissima Caterina Gemma Brenzoni, da poco scomparsa. Caterina è stata una delle più attive iscritte alla nostra associazione, fin dai suoi inizi, indimenticabile per la sua vivida competenza e passione e per aver a lungo e brillantemente collaborato a varie iniziative del museo di Castelvecchio. Il suo calore umano, il suo entusiasmo, la sua freschezza ci mancheranno.

In sintonia con la direzione del museo di Castelvecchio la ricorderemo con un’iniziativa di cui vi faremo presto partecipi.

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PROGRAMMA inverno/primavera 2015

venerdì 20 febbraio 2015, ore 17 – VERONA

Visiteremo la mostra fotografica “Tina Modotti. Retrospettiva” al Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri, accompagnati da Lorenza Roverato.

Fotografa, attrice, musa di artisti e poeti, attivista politica, Tina Modotti è stata una delle personalità più eclettiche del panorama artistico del secolo scorso.

 

sabato 7 marzo 2015, ore 13.30 – MANTOVA

Alle Fruttiere di Palazzo Te visiteremo la mostra Mirò. L’impulso creativo.

L’esposizione ospita numerose opere del grande artista catalano tra cui oli, arazzi coloratissimi ma anche terrecotte, bronzi e disegni, delineando un excursus storico dal 1966 al 1989 attraverso quasi trent’anni di produzione artistica di uno dei pittori che più ha influenzato le avanguardie europee.

Sempre a Palazzo Te, vedremo la mostra Il giardino incantato di Ai Weiwei.

Quella dell’artista dissidente cinese non sarà una semplice esibizione, ma un evento unico, un viaggio attraverso 46 opere inedite appositamente realizzate per questa occasione, che verranno ospitate nelle sale dello storico edificio. I temi affrontati saranno la libertà d’espressione e i diritti umani, tra genio ed eccesso, tradizione e modernità. In mostra ci saranno anche le creazioni dei due artisti che da anni collaborano con Ai Weiwei in diversi progetti: Meng Huang e Li Zhanyang.

sabato 28 marzo 2015, ore 8.30 – FORLI’ E TERRA DEL SOLE

In tarda mattinata a Forlì, visiteremo la mostra Boldini. Lo spettacolo della modernità.

Giovanni Boldini ha saputo sospendere nel tempo figure femminili piene di fascino, attraverso una ritrattistica seducente e immediatamente riconoscibile. È questo l’aspetto più noto dell’arte del pittore, protagonista della grande esposizione monografica a lui dedicata ai Musei San Domenico.

Nel pomeriggio ci trasferiremo nella vicina Terra del Sole, la città ideale del Rinascimento, le cui proporzioni edilizie rispecchiano l’armonia dell’universo. Chiamata dagli Umanisti Eliopoli, ossia la “città del sole”, fondata per volontà del Granduca di Toscana Cosimo I de’ Medici, diventò dal 1579, anno in cui fu terminata, il principale centro della Romagna toscana. L’atmosfera che si respira nella centrale piazza Garibaldi trasmette il fascino di una città dall’intatto carattere rinascimentale.

sabato 11 aprile 2015, ore 8.30 – BERGAMO E BRESCIA

Al mattino visiteremo la mostra Palma il Vecchio. Lo sguardo della bellezza”, dedicata all’artista che fu raffinato interprete tanto del gusto della committenza veneziana, quanto prodigo d’opere per l’amatissima terra natia. Un’esposizione in cui si potrà ammirare, oltre al resto, il Polittico di Santa Barbara che per la prima volta lascia la sua sede di Santa Maria Formosa a Venezia.

A Palazzo Martinengo, vedremo la mostra Il cibo nell’arte. Capolavori dei grandi maestri dal Seicento a Warhol.

In linea con il tema di Expo Milano 2015 “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, la mostra rivelerà, attraverso un criterio iconografico e cronologico, quanto i pittori tra XVII e XIX secolo amassero dipingere cibi e piatti tipici delle loro terre di origine. Campi, Baschenis, Ceruti, Figino, Magritte, De Chirico, Manzoni, Fontana, Warhol, alcuni dei maestri protagonisti dell’esposizione.

da giovedì 30 aprile a giovedì 7 maggio 2015 – NEW YORK

Memori della indimenticabile mattinata con Xavier Salomon alla mostra di Paolo Veronese alla National Gallery di Londra, stiamo organizzando una settimana a New York, partendo dalla speciale visita in esclusiva che faremo con Xavier alla Frick Collection, da lui diretta.

Visiteremo i principali musei e le nuove architetture della città, inoltre dedicheremo una giornata sull’oceano a Long Island, dove sorgono alcune delle residenze storiche dei grandi magnati della East Coast.

 

Sempre nel mese di maggio, con data da definire, visiteremo al Museo Diocesano di Padova la mostra dedicata al restauro del Crocefisso di Donatello, accompagnati dal Professor Francesco Caglioti e dalla nostra Anna Chiara Tommasi.

Stiamo organizzando per voi una conferenza sulle architetture dell’Expo’ 2015, che sarà preparatoria alla visita che faremo in giugno a Milano. Riceverete presto ulteriori informazioni.