Visite inverno e primavera 2015

Cari Amici e gentili Amiche,

ecco il programma delle prossime visite culturali degli Amici, realizzate per voi insieme alle numerose altre attività per il sostegno ai Musei Civici d’Arte di Verona, attività che l’associazione è in grado di compiere anche grazie al vostro significativo e prezioso contributo associativo.

In questa prima comunicazione d’anno, un commosso ricordo è doveroso per la nostra carissima Caterina Gemma Brenzoni, da poco scomparsa. Caterina è stata una delle più attive iscritte alla nostra associazione, fin dai suoi inizi, indimenticabile per la sua vivida competenza e passione e per aver a lungo e brillantemente collaborato a varie iniziative del museo di Castelvecchio. Il suo calore umano, il suo entusiasmo, la sua freschezza ci mancheranno.

In sintonia con la direzione del museo di Castelvecchio la ricorderemo con un’iniziativa di cui vi faremo presto partecipi.

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PROGRAMMA inverno/primavera 2015

venerdì 20 febbraio 2015, ore 17 – VERONA

Visiteremo la mostra fotografica “Tina Modotti. Retrospettiva” al Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri, accompagnati da Lorenza Roverato.

Fotografa, attrice, musa di artisti e poeti, attivista politica, Tina Modotti è stata una delle personalità più eclettiche del panorama artistico del secolo scorso.

 

sabato 7 marzo 2015, ore 13.30 – MANTOVA

Alle Fruttiere di Palazzo Te visiteremo la mostra Mirò. L’impulso creativo.

L’esposizione ospita numerose opere del grande artista catalano tra cui oli, arazzi coloratissimi ma anche terrecotte, bronzi e disegni, delineando un excursus storico dal 1966 al 1989 attraverso quasi trent’anni di produzione artistica di uno dei pittori che più ha influenzato le avanguardie europee.

Sempre a Palazzo Te, vedremo la mostra Il giardino incantato di Ai Weiwei.

Quella dell’artista dissidente cinese non sarà una semplice esibizione, ma un evento unico, un viaggio attraverso 46 opere inedite appositamente realizzate per questa occasione, che verranno ospitate nelle sale dello storico edificio. I temi affrontati saranno la libertà d’espressione e i diritti umani, tra genio ed eccesso, tradizione e modernità. In mostra ci saranno anche le creazioni dei due artisti che da anni collaborano con Ai Weiwei in diversi progetti: Meng Huang e Li Zhanyang.

sabato 28 marzo 2015, ore 8.30 – FORLI’ E TERRA DEL SOLE

In tarda mattinata a Forlì, visiteremo la mostra Boldini. Lo spettacolo della modernità.

Giovanni Boldini ha saputo sospendere nel tempo figure femminili piene di fascino, attraverso una ritrattistica seducente e immediatamente riconoscibile. È questo l’aspetto più noto dell’arte del pittore, protagonista della grande esposizione monografica a lui dedicata ai Musei San Domenico.

Nel pomeriggio ci trasferiremo nella vicina Terra del Sole, la città ideale del Rinascimento, le cui proporzioni edilizie rispecchiano l’armonia dell’universo. Chiamata dagli Umanisti Eliopoli, ossia la “città del sole”, fondata per volontà del Granduca di Toscana Cosimo I de’ Medici, diventò dal 1579, anno in cui fu terminata, il principale centro della Romagna toscana. L’atmosfera che si respira nella centrale piazza Garibaldi trasmette il fascino di una città dall’intatto carattere rinascimentale.

sabato 11 aprile 2015, ore 8.30 – BERGAMO E BRESCIA

Al mattino visiteremo la mostra Palma il Vecchio. Lo sguardo della bellezza”, dedicata all’artista che fu raffinato interprete tanto del gusto della committenza veneziana, quanto prodigo d’opere per l’amatissima terra natia. Un’esposizione in cui si potrà ammirare, oltre al resto, il Polittico di Santa Barbara che per la prima volta lascia la sua sede di Santa Maria Formosa a Venezia.

A Palazzo Martinengo, vedremo la mostra Il cibo nell’arte. Capolavori dei grandi maestri dal Seicento a Warhol.

In linea con il tema di Expo Milano 2015 “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, la mostra rivelerà, attraverso un criterio iconografico e cronologico, quanto i pittori tra XVII e XIX secolo amassero dipingere cibi e piatti tipici delle loro terre di origine. Campi, Baschenis, Ceruti, Figino, Magritte, De Chirico, Manzoni, Fontana, Warhol, alcuni dei maestri protagonisti dell’esposizione.

da giovedì 30 aprile a giovedì 7 maggio 2015 – NEW YORK

Memori della indimenticabile mattinata con Xavier Salomon alla mostra di Paolo Veronese alla National Gallery di Londra, stiamo organizzando una settimana a New York, partendo dalla speciale visita in esclusiva che faremo con Xavier alla Frick Collection, da lui diretta.

Visiteremo i principali musei e le nuove architetture della città, inoltre dedicheremo una giornata sull’oceano a Long Island, dove sorgono alcune delle residenze storiche dei grandi magnati della East Coast.

 

Sempre nel mese di maggio, con data da definire, visiteremo al Museo Diocesano di Padova la mostra dedicata al restauro del Crocefisso di Donatello, accompagnati dal Professor Francesco Caglioti e dalla nostra Anna Chiara Tommasi.

Stiamo organizzando per voi una conferenza sulle architetture dell’Expo’ 2015, che sarà preparatoria alla visita che faremo in giugno a Milano. Riceverete presto ulteriori informazioni.


Ciao Paolo, a presto

Famoso lo eri già, e da lungo tempo.

Non per nulla imperatori, re e principi elettori cercarono di acquistare o di impossessarsi comunque delle tue più prestigiose opere per impreziosire le loro dimore.
Sono gli stessi quadri che oggi fanno bella mostra di sé nelle più celebri pinacoteche mondiali.

La fama che aleggiava attorno alla tua figura di grande e riservato artista era però già allora diversa da quella più epidermica e immediata, che emanavano altri celebri artisti del tempo.
Tu eri noto soprattutto per quelle sontuose tele commissionate per ornare le ricche dimore patrizie sul Canal Grande, o le chiese di Venezia, come San Sebastiano, se non addirittura le riservatissime sale del Collegio, del Consiglio dei Dieci, o del Maggior Consiglio in Palazzo Ducale.

Eri stato consacrato come uno dei principali Artisti Ufficiali della Serenissima, ma eri conteso anche dai più prestigiosi Ordini religiosi veneziani che ti chiamavano per ornare con grandi ed elaboratissimi teleri le pareti dei refettori claustrali.
Bellissime opere ispirate più ad immaginari e pantagruelici banchetti rinascimentali che non alla mistica Ultima Cena di Gesù con i suoi Discepoli.

Finora anche per noi non era stato facile ammirare da vicino i tuoi capolavori.

Poche esposizioni, e quasi sempre all’estero. Quella molto importante di Venezia del 1939 risultava troppo lontana nel tempo per chi è ancora vivente nel terzo millennio d.C. Nel migliore dei casi si potevano ammirare tue opere su pareti e soffitti da distanze tali che, pur mostrando la complessità dell’insieme e la nitida cromaticità, non permettevano una analisi calligrafica ed uno studio della tua superba abilità creativa.

Tu, Paolo, nato a Verona, ma veneziano d’adozione, sei infatti rimasto molto “padano” e poco tizianescoper la tecnica coloristica e per l’impostazione figurativa.

Poi arrivò il 2014.

L'anno che con due Mostre a te dedicate, una alla National Gallery di Londra, seguita a ruota dalla Mostra di Verona alla Gran Guardia, hanno permesso a quasi duecentomila visitatori di ammirare molte delle tue più importanti opere.

Londra e Verona hanno esposto buona parte delle opere che per dimensioni possono venir movimentate con sicurezza.

A Verona hanno sfiorato l’impossibile presentando, dopo un lungo e sapiente restauro, il telero del Convito in casa di Levi, opera della Bottega, ma alla quale hai sicuramente messo mano anche tu, specie sul lato destro dei cinquanta (!) metri quadrati della grande e scenografica opera.

Londra ha avuto invece il privilegio di esporre al posto d’onore della Gallery la celeberrima Pala di San Giorgio.

Ed è giusto che sia andata così, visto che i visitatori della Mostra veronese la potevano comunque ammirare, di ritorno da Londra, nella sua stupenda sede naturale della Chiesa di San Giorgio in Braida in riva all’Adige; luogo sacro ricchissimo di opere d’arte eccelse.

I critici londinesi, riconoscenti, l’hanno definito uno dei più bei quadri al mondo in assoluto.

La Mostra di Verona, nata come idea precisa cinque anni fa, quando Paola Marini si ritirò per mesi nella villa fiesolana I Tatti per approfondire le conoscenze sulla tua pittura, ha avuto nella fase finale della preparazione un importante momento di studio e di arricchimento attraverso la realizzazione di ben sei conferenze propedeutiche all’evento, tenute dai maggiori studiosi della tua pittura, italiani e stranieri.

Conferenze alle quali ha arriso un grande successo di partecipazione, con una presenza costante di otto-novecento persone attente ed interessate.

Le conferenze hanno avuto soprattutto l’utilità di farci capire come sotto le tue apparenze di metodico e tranquillo grande artista del Cinquecento veneziano si celasse una personalità molto acuta e complessa, e che nonostante l’avvio, non agli studi, ma alla bottega fin dalla più giovane età, tu “scrivessi” tomi di teologia e di filosofia attraverso le opere pittoriche ed i bellissimi disegni preparatori.

In sei pomeriggi indimenticabili, caro Paolo, sei diventato una figura viva e parlante attraverso le esposizioni ed i commenti degli esperti.

Con grande sorpresa, alla mia prima visita in mostra, entrando nelle sale sapientemente allestite non da celebri archistar alla moda, ma da valenti tecnici che dimostrando la profonda conoscenza della tua pittura hanno messo in atto idonee strutture per valorizzarla ulteriormente, ho avuto la piacevole sensazione di entrare in un ambiente a me famigliare, come se avessi già precedentemente visitato la mostra.

Mi soffermavo davanti ad un quadro ed in automatico ricordavo le spiegazioni che Xavier Salomon, piuttosto che Bernard Aikema o Paola Marini mi avevano offerto in conferenza.

La visita alla mostra, che per noi Amici dei Musei non è mai un fatto mondano, ma sempre un momento di piacevole arricchimento personale, diveniva così la conferma visiva e definitiva di quanto avevo ascoltato durante le conferenze.

D’ora in poi per me tu non sarai più semplicemente uno dei grandi pittori del Cinquecento italiano, famoso per le grandi tele e per la netta scansione dei colori che rendono così uniche le figure dei personaggi da te ritratti.

Ti ricorderò anche per il nuovo metodo di avvicinamento per gradi alla comprensione delle opere esposte in una mostra, che rende più piacevole l’apprendimento dell’arte e della sua storia.

Grazie Paolo, a presto.

 

Giuseppe Perotti