Furto al Museo di Castelvecchio: lettera della Presidente

Carissimi Amici dei Civici Musei d’Arte di Verona,
è con sentimento di incredulità e di dolore che abbiamo accolto la notizia del terribile furto a Castelvecchio. Sono stati trafugati capolavori che fanno parte della storia e della immagine stessa della nostra città: la preziosa tavola ‘Madonna della Quaglia‘ di Pisanello, la ‘Sacra famiglia con una santa‘ di Andrea Mantegna, il ‘Ritratto di giovane con disegno infantile‘, di Giovan Francesco Caroto, emblema del museo e della stessa nostra associazione. Un atto inconcepibile di profonda violenza e di ignobile spregio alla cultura.
Vogliamo esprimere la nostra solidarietà, la nostra amicizia, il nostro sostegno a Paola Marini e a tutto il Museo di Castelvecchio così colpito. Ci auguriamo fortemente che, insieme a tutte le altre opere, il ragazzo del Caroto possa tornare a guardarci con il suo sorriso malandrino e scherzoso dalle sale del nostro amato museo.

La Presidente
Isabella Gaetani di Canossa


Inaugurazione del nuovo Museo degli Affreschi

Cari Amici,

vi segnaliamo che sabato 14 novembre, alle ore 12.00 sarà inaugurato il nuovo Museo degli Affreschi Cavalcaselle alla Tomba di Giulietta, ampliato e rinnovato grazie ad un importante intervento di restauro.

Con l’occasione, sarà inaugurata anche la nuova sala dedicata a Giacomo Galtarossa, fondatore e ispiratore della nostra associazione.

L’accesso al museo sarà gratuito nel pomeriggio di sabato 14 e per tutta la giornata di domenica 15;
per l’occasione un alcuni volontari del Gruppo Giovani animeranno gli spazi del Museo come ciceroni di sala offrendo ai visitatori una presentazione delle collezioni.

L’inaugurazione del nuovo museo verrà inoltre festeggiata con una ricca serie di eventi gratuiti che si svilupperà tra novembre e dicembre: concerti, visite con guide d’eccezione e appuntamenti per i più piccoli tutti riportati nel programma che trovate qui.

Vi aspettiamo al nuovo Museo degli Affreschi!


Mostra “Le meraviglie del 2000” al Museo di Castelvecchio

Sabato 10 ottobre 2015, alle ore 17.30, sarà inaugurata la mostra

Le Meraviglie del 2000. Opere della collezione Stellatelli a Castelvecchio

allestita nell’ambito dell’ArtVerona.

La mostra, curata da Beatrice Benedetti e Paola Marini, rimarrà aperta sino al 13 dicembre 2015.


Congratulazioni Paola!

Care Amiche, cari Amici,

anche a sede chiusa non possiamo fare a meno di annunciarvi con tantissima gioia e tanta emozione che la nostra Paola è la nuova direttrice delle Gallerie dell’Accademia di Venezia.
Dopo una difficile selezione internazionale il MiBAC ha nominato i venti nuovi direttori dei più importanti musei italiani, e Paola è tra loro! Un riconoscimento meritatissimo che premia il curriculum, la personalità, il sapere, la grande professionalità della NOSTRA direttrice.
L’amicizia e la stima che abbiamo per lei si mescolano a una grande soddisfazione per il magnifico risultato da lei ottenuto e alla certezza che le saremo sempre vicini con grandissimo affetto e riconoscenza.

Brava, brava, bravissima Paola!


Assemblea dei Soci 2015

Eregio Socio, Gentile Socia,

ai sensi dell’articolo 17 del vigente statuto, alle ore 18.00 di venerdì 12 giugno 2015 è convocata l’Assemblea annuale dei Soci degli Amici dei Civici Musei d’Arte di Verona, presso la Sala Boggian del Museo di Castelvecchio. Quanti non avessero la possibilità di venire potranno delegare un altro socio utilizzando questo modello.

Prima dell’inizio dell’Assemblea, alle 17.00, ricorderemo la nostra Caterina, con una piccola cerimonia in sua memoria.

Presenteremo il restauro dell’opera Sposalizio mistico di santa Caterina tra san Rustico, san Martino, santa Lucia, san Zeno e san Fermo, della collezione del Museo di Castelvecchio. Il restauro è stato realizzato con il contributo dei molti tra voi che le sono stati vicini e dell’Associazione stessa.

Ci incontreremo nella sala della Reggia a Castelvecchio per vedere il dipinto restaurato e a seguire ci recheremo in sala Boggian, dove ricorderemo la nostra carissima Caterina. Paola  Marini e Ettore Napione illustreranno poi la tavola a lei dedicata e l’intervento conservativo.

Siamo certi che ci riuniremo numerosi per questo affettuoso momento di ricordo.

Al termine dell’assemblea, seguirà l’aperitivo organizzato, come ormai tradizione, dal Gruppo Giovani.


Mantovarchitettura al Museo di Castelvecchio

Sabato 9 maggio, alle ore 10.30, nella Sala Boggian del Museo di Castelvecchio avrà luogo la conferenza

«Scarpa, Albini, BBPR: il futuro dei musei della ricostruzione»

curata da Filippo Bricolo, architetto e professore presso il Politecnico di Milano, nell’ambito della manifestazione Mantovarchitettura, un programma di mostre, lezioni, seminari e convegni organizzato dal Polo di Mantova del Politecnico di Milano nell’ambito del progetto scientifico della Cattedra Unesco “Architecture Preservation and Planning in World Heritage Cities“.

Il recente spostamento della Pietà Rondanini di Michelangelo dalla storica sistemazione dei BBPR della sala degli Scarlioni nel Castello Sforzesco di Milano, offre lo spunto per aprire una profonda riflessione sulla tematica della conservazione degli allestimenti realizzati durante una grande stagione della museografia italiana.

La giornata di studi, ponendo a confronto quanto accaduto all’interno di tre delle più significative realizzazioni museografiche del secondo dopoguerra, si interroga sul futuro dei musei della ricostruzione.

I calibrati interventi di conservazione e i puntuali ampliamenti del Museo di Castelvecchio di Verona realizzati dopo la morte di Carlo Scarpa, il restauro del Museo del Tesoro di Franco Albini nella cattedrale di San Lorenzo a Genova e la complessa ed emblematica vicenda legata all’allestimento dei Musei del Castello Sforzesco di Milano realizzato dai BBPR, diventano un punto di partenza per un confronto sulla possibilità di coniugare le giuste esigenze di adeguamento funzionale dei musei realizzati negli anni ‘50-’60, con la conservazione delle più significative testimonianze superstiti della museografia italiana.

Il convegno è organizzato in collaborazione tra il Comune di Verona / Cultura / Musei d’Arte Monumenti, il Politecnico di Milano – Polo Territoriale di Mantova e l’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Verona.

L’aperitivo sarà offerto dalla Cantina Gorgo, Custoza, Verona.

Qui il programma completo di Mantovarchitettura.


Giuseppe Tommasi – L’arte della professione

Giovedì 12 marzo, alle ore 17 nella Sala Boggian del Museo di Castelvecchio verrà presentata la tesi di laurea di Alessandro Merigo e Gianpietro Rinaldi dedicata alla figura dell’architetto Giuseppe Tommasi.

All’incontro, che sarà introdotto dalla Consigliera comunale Antonia Pavesi, dalla dott.ssa Paola Marini e dall’architetto Alberto Vignolo, interverranno Roberto Dulio e Giovanni Iacometti.


Ciao Paolo, a presto

Famoso lo eri già, e da lungo tempo.

Non per nulla imperatori, re e principi elettori cercarono di acquistare o di impossessarsi comunque delle tue più prestigiose opere per impreziosire le loro dimore.
Sono gli stessi quadri che oggi fanno bella mostra di sé nelle più celebri pinacoteche mondiali.

La fama che aleggiava attorno alla tua figura di grande e riservato artista era però già allora diversa da quella più epidermica e immediata, che emanavano altri celebri artisti del tempo.
Tu eri noto soprattutto per quelle sontuose tele commissionate per ornare le ricche dimore patrizie sul Canal Grande, o le chiese di Venezia, come San Sebastiano, se non addirittura le riservatissime sale del Collegio, del Consiglio dei Dieci, o del Maggior Consiglio in Palazzo Ducale.

Eri stato consacrato come uno dei principali Artisti Ufficiali della Serenissima, ma eri conteso anche dai più prestigiosi Ordini religiosi veneziani che ti chiamavano per ornare con grandi ed elaboratissimi teleri le pareti dei refettori claustrali.
Bellissime opere ispirate più ad immaginari e pantagruelici banchetti rinascimentali che non alla mistica Ultima Cena di Gesù con i suoi Discepoli.

Finora anche per noi non era stato facile ammirare da vicino i tuoi capolavori.

Poche esposizioni, e quasi sempre all’estero. Quella molto importante di Venezia del 1939 risultava troppo lontana nel tempo per chi è ancora vivente nel terzo millennio d.C. Nel migliore dei casi si potevano ammirare tue opere su pareti e soffitti da distanze tali che, pur mostrando la complessità dell’insieme e la nitida cromaticità, non permettevano una analisi calligrafica ed uno studio della tua superba abilità creativa.

Tu, Paolo, nato a Verona, ma veneziano d’adozione, sei infatti rimasto molto “padano” e poco tizianescoper la tecnica coloristica e per l’impostazione figurativa.

Poi arrivò il 2014.

L'anno che con due Mostre a te dedicate, una alla National Gallery di Londra, seguita a ruota dalla Mostra di Verona alla Gran Guardia, hanno permesso a quasi duecentomila visitatori di ammirare molte delle tue più importanti opere.

Londra e Verona hanno esposto buona parte delle opere che per dimensioni possono venir movimentate con sicurezza.

A Verona hanno sfiorato l’impossibile presentando, dopo un lungo e sapiente restauro, il telero del Convito in casa di Levi, opera della Bottega, ma alla quale hai sicuramente messo mano anche tu, specie sul lato destro dei cinquanta (!) metri quadrati della grande e scenografica opera.

Londra ha avuto invece il privilegio di esporre al posto d’onore della Gallery la celeberrima Pala di San Giorgio.

Ed è giusto che sia andata così, visto che i visitatori della Mostra veronese la potevano comunque ammirare, di ritorno da Londra, nella sua stupenda sede naturale della Chiesa di San Giorgio in Braida in riva all’Adige; luogo sacro ricchissimo di opere d’arte eccelse.

I critici londinesi, riconoscenti, l’hanno definito uno dei più bei quadri al mondo in assoluto.

La Mostra di Verona, nata come idea precisa cinque anni fa, quando Paola Marini si ritirò per mesi nella villa fiesolana I Tatti per approfondire le conoscenze sulla tua pittura, ha avuto nella fase finale della preparazione un importante momento di studio e di arricchimento attraverso la realizzazione di ben sei conferenze propedeutiche all’evento, tenute dai maggiori studiosi della tua pittura, italiani e stranieri.

Conferenze alle quali ha arriso un grande successo di partecipazione, con una presenza costante di otto-novecento persone attente ed interessate.

Le conferenze hanno avuto soprattutto l’utilità di farci capire come sotto le tue apparenze di metodico e tranquillo grande artista del Cinquecento veneziano si celasse una personalità molto acuta e complessa, e che nonostante l’avvio, non agli studi, ma alla bottega fin dalla più giovane età, tu “scrivessi” tomi di teologia e di filosofia attraverso le opere pittoriche ed i bellissimi disegni preparatori.

In sei pomeriggi indimenticabili, caro Paolo, sei diventato una figura viva e parlante attraverso le esposizioni ed i commenti degli esperti.

Con grande sorpresa, alla mia prima visita in mostra, entrando nelle sale sapientemente allestite non da celebri archistar alla moda, ma da valenti tecnici che dimostrando la profonda conoscenza della tua pittura hanno messo in atto idonee strutture per valorizzarla ulteriormente, ho avuto la piacevole sensazione di entrare in un ambiente a me famigliare, come se avessi già precedentemente visitato la mostra.

Mi soffermavo davanti ad un quadro ed in automatico ricordavo le spiegazioni che Xavier Salomon, piuttosto che Bernard Aikema o Paola Marini mi avevano offerto in conferenza.

La visita alla mostra, che per noi Amici dei Musei non è mai un fatto mondano, ma sempre un momento di piacevole arricchimento personale, diveniva così la conferma visiva e definitiva di quanto avevo ascoltato durante le conferenze.

D’ora in poi per me tu non sarai più semplicemente uno dei grandi pittori del Cinquecento italiano, famoso per le grandi tele e per la netta scansione dei colori che rendono così uniche le figure dei personaggi da te ritratti.

Ti ricorderò anche per il nuovo metodo di avvicinamento per gradi alla comprensione delle opere esposte in una mostra, che rende più piacevole l’apprendimento dell’arte e della sua storia.

Grazie Paolo, a presto.

 

Giuseppe Perotti